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Consuntivo Milizie

n°823 del 28/05/2011

 Belcane lascivo, intento alle donne, ma con la dignità di sovrano usurpato.
Il Conte Ruggero nobile, buono d'animo, preoccupato delle sorti del suo popolo, quello sciclitano e normanno. Capace di regger testa sulla scena al personaggio negativo, chiaramente favorito nel calamitare le attenzioni del pubblico.
L'emiro arabo mostra il pugno armato, fa rapire una fanciulla sciclitana, e subito dopo la grazia e la rilascia alla madre disperata.
Ieri sera il gioco psicologico sul palco della festa della Madonna delle Milizie a Scicli si è fatto sottile. Roberto Alpi-Belcane ha dato profondità al proprio personaggio (e dire che ha avuto solo un giorno e mezzo per provare) riequilibrando i pesi in favore dell'invasore turco. Belcane non è apparso più come un velleitario sbruffone che chiede il pizzo ai siciliani in ragione di una precedente dominazione, ma un condottiero fiero, sì, col debole delle donne, ma con una propria etica politica.
Il Conte Ruggero è stato interpretato in maniera alta da Massimo Leggio: Re e padre di famiglia, servo di Dio e di Maria, ma pronto a difendere con la spada i propri governati.
Cieco. L'eremita, figura introdotta intorno al 1950, in onore di San Guglielmo Cuffitella, che lascia Noto per trasferirsi a Scicli, è cieco. E da cieco Carlo Cartier, rigido sulla propria schiena, ha due visioni: il rapimento della fanciulla, e la provocazione dell'Ira di Dio, che determinerà la scesa dal cielo di Sancta Maria Militum. Nel prologo, Roberto Nobile, alla maniera dei cantastorie siciliani, aveva ritmicamente annunciato la declinazione della storia, il fatto d'armi del 1091, la battaglia fra normanni e saraceni, e l'arrivo di Maria armata di spada, che scaccia i turchi infedeli e salva i cristiani, normanni e di Scicli.
Ha fatto boom ieri sera la sacra rappresentazione della festa delle Milizie.
L'interpretazione dei personaggi principali da parte di attori di fama nazionale (tre su quattro sono comunque iblei) ha rappresentato una scarica elettrica per il pubblico, accorso numerosissimo da ogni parte della Sicilia (anche una famiglia di olandesi hanno deciso di trascorrere il weekend in città per assistere alla fexta cum la fincta bactalia).
Il mix fra attori professionisti e la compagnia teatrale Gli Amici di Matteo (Renato Fidone ha tenuto la regia della rappresentazione) ha permesso di mantenere il carattere di spontaneità e di radicamento nella partecipazione popolare aggiungendo spessore professionale e plasticità dei personaggi.
Lo aveva detto in conferenza stampa, ieri pomeriggio Roberto Alpi: "Il mio Belcane? Sarà bello". E bello è stato. Così come tutti gli altri, anche i personaggi secondari interpretati dagli attori sciclitani, che hanno avuto occasione di confrontarsi col mondo del professionismo.
La città ha registrato una presenza turistica elevatissima, raggiungendo punte agostane. E stasera è la volta del concerto di Povia.

 
 
 

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