Il Comune di Scicli ha consegnato ieri all'Ente Parco di Kamarina e Cava Ispica le aree di proprietà comunale al fine di consentire la progettazione esecutiva e la direzione lavori del recupero delle Grotte di Chiafura, l'antico abitato rupestre di Scicli paragonabile per bellezza ai Sassi di Matera, e del Colle San Matteo.
Alla presenza del sindaco Mario Marino, del vice Giuseppe Causarano, dell'assessore Enzo Giannone, del direttore del Parco Kamarina Giuseppe Morando e del Rup Bartolo Rivillito si è proceduto alla consegna delle aree e delle chiavi della reception del parco di Chiafura e della chiesa di San Matteo.
Il progetto riguarda le opere di riqualificazione, valorizzazione, consolidamento e sistemazione dei percorsi esterni del quartiere rupestre di Chiafura.
Nel luglio 2021 il Comune di Scicli e l'Ente Parco Archeologico di Kamarina e Cava d'Ispica hanno sottoscritto un protocollo di intesa al fine di redigere di concerto un progetto finalizzato a promuovere culturalmente e turisticamente una cospicua parte del patrimonio culturale sciclitano (etnico, antropologico, storico, naturalistico, archeologico); ciò anche in funzione del costituendo Parco archeologico dei Tre Colli.
Il Parco dei Tre Colli
Il Parco dei Tre Colli include tre macroaree: le grotte di Chiafura, il colle e la chiesa di San Matteo e il Castello dei Tre Cantoni.L'idea progettuale, che coinvolge la cosiddetta Collina di San Matteo, prevede la fruizione e la musealizzazione dell'intera area che, grazie ai già esistenti percorsi storici-archeologici, diventerà un vasto luogo che racconta la storia dell'insediamento cittadino.
Chiafura è stata prima necropoli, poi dal Medioevo città rupestre e sito abitato fino al 1959. Oggi il sito rupestre, considerato una piccola Matera siciliana, è diventato luogo di memoria storica della comunità. Nel corso dei secoli, Chiafura mantenne la sua funzione abitativa, diventando un simbolo di vita frugale e resistenza. Ancora nel Novecento, molte famiglie povere vi risiedevano, nonostante l'assenza di servizi essenziali come l'acqua corrente o l'elettricità. Solo negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, con le politiche di sfollamento delle abitazioni rupestri promosse dal governo, gli ultimi abitanti lasciarono definitivamente il sito.
La Collina di San Matteo comprende le chiese di San Vito, poi Santa Lucia, ancora la ex matrice San Matteo fino alla chiesa dello Spirito santo. Continuando a salire culmina nella costruzione del Castellaccio o Torre Normanna.
Castello dei Tre Cantoni
L'area più in alto della collina, quasi su un pianoro, dove gli scavi archeologici eseguiti dall'Ente Parco di Kamarina e Cava di Ispica hanno portato alla luce il tracciato murario di antico castello risalente al periodo medievale oltre al ritrovamento di parecchi reperti già oggetto di catalogazione archeologica.Nel corso della progettazione sarà valutata la possibilità di finanziare la pavimentazione interna della chiesa di San Matteo, ex matrice della città.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa
Giuseppe Savà
Palazzo Municipale (primo piano)
Via Francesco Mormina Penna
Tel. 0932 839247
g.sava@comune.scicli.rg.it