Con una nota ufficiale del 21 maggio 2025, il Dipartimento Urbanistica della Regione Siciliana ha definitivamente chiarito la legittimità dell'atto adottato dal Comune di Scicli con il DCC n. 93/2024, respingendo ogni ipotesi di irregolarità o manovra politica.
L'intervento, che era stato richiesto per correggere un errore materiale di trascrizione all'interno delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale (PRG), è stato ritenuto un atto dovuto e conforme alla legge. Nessuna "variante urbanistica occulta", dunque, come più volte lasciato intendere dal consigliere comunale Bruno Mirabella, che ha coinvolto avvocati e istituzioni regionali nel tentativo - ormai palese - di strumentalizzare politicamente una procedura di natura tecnica e di interesse pubblico.
La Regione ha specificato che la correzione approvata non modifica in alcun modo lo strumento urbanistico vigente, ma semplicemente ne garantisce una lettura equa, corretta e trasparente per tutti, restituendo coerenza tra gli elaborati grafici e le prescrizioni normative, in particolare per quanto riguarda le distanze delle costruzioni dai confini.
Il Dipartimento Urbanistica ha ribadito che il PRG e le sue Norme Tecniche di Attuazione costituiscono legge, e ciò che è riportato nei decreti regionali ha pieno valore legale. Nessun consigliere comunale, né alcun altro soggetto, ha il titolo per modificarli arbitrariamente.
Alla luce di questi chiarimenti, la domanda sorge spontanea: quale credibilità può avere un consigliere comunale che invece di tutelare la corretta applicazione della legge, cerca di ostacolarla alimentando confusione tra i cittadini? In un momento storico in cui il territorio ha bisogno di serietà e rigore, la politica dovrebbe essere al servizio della verità e non della propaganda.
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