Piccole, operose, agguerrite nella loro laboriosità. Sono le formiche di Emilio Isgrò.È stato inaugurato il 5 maggio, in una solenne cerimonia nella chiesa del Carmine, il MACC, il Museo d'arte contemporanea del Carmine di Scicli, alla presenza del Ministro della Cultura Alessandro Giuli."L'Opera delle formiche" di Isgrò ha aperto le porte del Museo all'interno del Convento del Carmine, restituito alla fruizione della comunità dopo un'attesa di quaranta anni grazie al lavoro della Sovrintendenza di Ragusa.Il Ministro della Cultura Alessandro Giuli ha tagliato il nastro inaugurale insieme al sindaco Mario Marino, al maestro Emilio Isgrò, all'architetto Mario Botta, coautore dell'installazione "Non Uccidere" collocata all'interno del chiostro del Convento del Carmine, alla Presidente del MAXXI di Roma Maria Emanuela Bruni e alla Consigliera Delegata di Fondazione Amplifon Maria Cristina Ferradini.
Nei giorni precedenti un grande Tir della Celertrasporti, azienda che sostiene le invenzioni su ruote di Emilio Isgrò, e parcheggiato da venerdì in piazza Busacca aveva annunciato l'arrivo a Scicli di 8 miliardi 900 milioni di formiche, tanti quanti gli esseri umani sulla terra. E l'opera di Isgrò parte da questo Tir per dipanarsi attraverso piazza Busacca, invasa da formiche, per poi esprimersi all'interno del Museo in dodici stanze popolate da una settantina di opere d'arte.
Nel chiostro la grande opera "Non Uccidere" trasferita a Scicli dal MAXXI di Roma e battezzata dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, installazione progettata dall'architetto Mario Botta con Isgrò.
"Parlare di fiori in tempo di guerra è un gesto politico -ha esordito Isgrò in chiesa-. La Sicilia è il Nord di quel Mediterraneo dove è nato Dio, dove si fanno le guerre e dove è anche nato il pensiero europeo. Oggi il compito dell'Europa è aiutare l'America, aiutare l'America a tornare a quel pensiero occidentale che noi nel Mediterraneo viviamo tutti i giorni. Al Ministro Giuli faccio un appello: non è possibile che la prima voce del Made in Italy sia lo stilismo, la prima voce deve essere l'arte, specialmente quella contemporanea. Ecco, noi non dovremo mai mettere un dazio sull'arte americana, perché la Sicilia accoglie tutti, ma serve ora istituire borse di studio anche per giovani artisti stranieri per evitare che si affermi il peggiore mercato, quello delle mode. Difendendo la libertà dell'arte -ha concluso Isgrò- difendiamo la libertà dell'uomo"."Sono fortunato -ha detto il Ministro Giuli- perché ho la possibilità di celebrare il maestro Isgrò col suo messaggio artistico universale. Ancora una volta la Sicilia, la sua arte, la sua conoscenza si dimostra il centro dello sviluppo culturale dell'Italia. Ho sentito un cittadino dire: "Oggi Scicli è la capitale della cultura". Rispondo che oggi Scicli è molto di più. È la rappresentazione di come la Sicilia sia naturalmente la capitale culturale del mondo mediterraneo e Scicli è la rappresentazione della perfetta importanza che la cultura, l'arte, la creatività hanno per l'umanità".
La mostra è stata resa possibile grazie al grande amore che Angelica Fontana e Gary Davey hanno per la città. I due hanno favorito la prima venuta del maestro Isgrò a Scicli nel gennaio 2024 e da quel momento è partito un grande progetto culturale concretizzatosi oggi.Un ruolo decisivo e fondamentale ha avuto il MAXXI di Roma che oltre a trasferire l'opera "Non Uccidere" a Scicli ha fornito il supporto scientifico necessario agli uffici comunali per la realizzazione del Museo, la cui mostra è curata da Marco Bazzini e Bruno Corà. La Presidente del MAXXI Maria Emanuela Bruni ha ricevuto il plauso dell'amministrazione comunale per il decisivo contributo che l'istituzione culturale che presiede ha dato al nuovo Museo siciliano, grazie ai competenti consigli delle funzionarie del MAXXI ai capisettori del Comune.
Maria Cristina Ferradini, Consigliera Delegata della Fondazione Amplifon, ha narrato l'esperienza del "Manifesto della Gentilezza", un'iniziativa ideata e promossa dalla Fondazione per favorire l'inclusione sociale delle persone più fragili. Fondazione Amplifon, che ha sostenuto in maniera significativa la mostra inaugurata, con questo progetto ha voluto sottolineare l'importanza del promuovere la gentilezza come valore sociale, stimolando una riflessione collettiva sul suo ruolo nel quotidiano.E Fondazione Amplifon è vicina all'arte di Emilio Isgrò proprio per i temi che egli tocca con poetica levità.
La Regione siciliana, rappresentata dall'assessore Francesco Colianni, dal presidente dell'Ars Gaetano Galvagno e dal deputato Pino Galluzzo, che tanto si è speso il sostegno alla mostra, ha testimoniato con la sua presenza istituzionale così alta e qualificata il valore dell'iniziativa.
La sorpresa in musica di Giovanni Caccamo
L'evento inaugurale in chiesa si è concluso con una sorpresa. Il cantautore siciliano Giovanni Caccamo cha messo in musica la poesia che Emilio Isgrò aveva dedicato a Scicli e alla sua Madonna guerriera appena un anno fa. La poesia si intitola "Ti amo" e ora quei versi sono anche una canzone di Caccamo che lo stesso ha eseguito accompagnato dall'arpa di Fabio Rizza. La canzone ha riscosso l'applauso commosso delle centinaia di persone intervenute in chiesa.
La mostra
La mostra si avvale della presenza di lavori provenienti da importanti collezioni private, tra cui spiccano alcune delle opere dalle collezioni d'arte di Intesa Sanpaolo - Gallerie d'Italia, oltre all'opera "Non schiacciatemi per favore" realizzata appositamente per la Fondazione Amplifon per sottolineare quel valore della gentilezza che è principio portante delle attività della stessa fondazione. Come detto, tra le opere esposte il nuovo allestimento dell'installazione "Non uccidere", ora in collezione MAXXI, e sostenuta da Intesa Sanpaolo; un'opera che vuole essere il simbolo universale di tutte le costituzioni e di tutti i princìpi fondanti d'ogni convivenza pacifica e civile tra i popoli. Altra opera di grande suggestione è "La lumière de la Liberté", un'emozionante scultura esposta per la prima volta nel 2017 presso la Galleria Tornabuoni nella sua sede di Parigi.L'antologica, aperta dal 6 maggio al 3 novembre 2025, sarà accompagnata da un volume, pubblicato da Allemandi Editore, che include, oltre ai testi dei curatori e dell'artista, anche le immagini dell'allestimento. Il catalogo, realizzato grazie a Intesa Sanpaolo, sarà presentato prossimamente in occasione di uno dei tanti appuntamenti e incontri previsti al MACC in un ricco calendario di approfondimenti e di eventi.
--- Gli orari di apertura del MACC sono dalle 10 alle 19 tutti i giorni, ultimo ingresso alle 18:30.
Le foto sono di Luigi Nifosì
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