Piano di Zona, il Distretto di Modica eccellenza in Sicilia

La prima convenzione firmata inSicilia.
E' quella siglata tra i Comuni del Distretto del Piano di Zona di Modica, che, oltre al comune capofila, comprende Scicli, Pozzallo e Ispica.
Missione palermitana nei giorni scorsi degli assessori Maurizio Miceli, delegato ai servizi sociali del Comune di Scicli, e dei colleghi Guglielmo Puzzo, di Pozzallo, e Gianni Tringali, di Ispica.
I tre amministratori hanno incontrato il dott. Duilio Messana, Componente dell'Ufficio Piano dell'Assessorato alla Famiglia della Regione Siciliana, il quale ha rilevato, in riferimento alla Convenzione che i Comuni del Distretto hanno stipulato tra di loro, e che è stata approvata dai relativi Consigli Comunali per la  governance del nuovo Piano di Zona, che  si tratta della prima convenzione firmata in Sicilia. Questo potrebbe essere un buon presupposto per il conseguimento della premialità del Piano di Zona.
Il vicesindaco di Modica Enzo Scarso ha intanto incontrato i Dirigenti degli Uffici dei Servizi Sociali dei quattro Comuni per programmare i tempi delle procedure di avvio dei diversi progettidel prossimo Piano di Zona.
Temi del confronto dell'incontro palermitano tra i tre assessori e il funzionario regionale sono stati: la rimodulazione di un progetto della prima annualità, in fase di avvio; la gestione amministrativa del nuovo Piano di Zona affidata ai Comuni del Distretto; i rapporti tra i Comuni quali Enti proponenti e le cooperative o  associazioni aggiudicatrici, quali Enti gestori dei servizi.
Ciò anche al fine di migliorare e dare celerità alle procedure di pagamento degli operatori e quindi anche a beneficio della qualità dei servizi erogati.
Nel confermare la loro soddisfazione unanime per quanto già sperimentato nella scorsa triennalità e per lo zelo dimostrato dai dipendenti dei rispettivi Uffici dei Servizi Sociali per la nuova programmazione,  i quattro Assessori riconoscono nella L. 328/00 una buona opportunità per l'erogazione dei servizi, volti soddisfacimento dei bisogni delle fasce più deboli della popolazione.