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Sull'offerta formativa in provincia di Ragusa occorre lungimiranza

N° 2670 del 12/03/2019

Le note difficoltà
economiche in cui versa l'Ente provinciale stanno determinando gravi situazioni
di sofferenza nelle scuole secondarie superiori della provincia di Ragusa, sia
con riferimento alla manutenzione degli edifici che al pagamento delle
forniture elettriche, telefoniche, dell'acqua, del gas e del gasolio, nonché
degli affitti. Di fatto nell'anno 2017 il Libero Consorzio ha trasferito alle
scuole secondarie superiori della provincia di Ragusa solo un terzo delle
risorse economiche dovute, nel 2018 ha sospeso ogni tipo di trasferimento di
risorse e nell'anno 2019 ha già comunicato che non ci sarà alcun trasferimento.

Si ricorda che tutte
quelle che sono attività relative ad interventi strutturali e di manutenzione,
necessarie per garantire la sicurezza dei locali e degli edifici, alla loro
fornitura e manutenzione sono a carico dell'Ente locale (art. 3 della Legge 11
gennaio 1996 n. 23). Le ex province devono provvedere alle spese varie di
ufficio e per l'arredamento e a quelle per le utenze elettriche e telefoniche,
per la provvista dell'acqua e del gas, per il riscaldamento ed ai relativi
impianti delle sedi di istituti e scuole di istruzione secondaria superiore,
compresi i licei artistici e gli istituti d'arte, di conservatori di musica, di
accademie, di istituti superiori per le industrie artistiche, nonché di
convitti e di istituzioni educative statali.

Una delle conseguenze
più gravi della situazione venutasi a creare, è stata l'esclusione della
provincia di Ragusa, unitamente a quelle di Trapani ed Agrigento, nel piano di
dimensionamento della rete scolastica siciliana per l'anno scolastico
2019/2020, di ogni nuovo indirizzo di studi o rimodulazione di vecchi indirizzi
- e ciò solo per le scuole pubbliche statali - proprio a seguito di
comunicazione formale, corretta e dovuta, all'Assessorato Regionale e al MIUR
da parte del Libero Consorzio. Questa esclusione penalizza fortemente la scuola
statale ragusana, sia in termini di ricchezza dell'offerta formativa sia in
termini di risorse umane (personale docente e ATA) destinate ad essa.

Quanto poi alla
questione degli affitti di cui si parla molto, e non sempre in maniera lineare,
nelle ultime settimane, rileviamo una serie di paradossi. Ne segnaliamo uno,
che interessa in maniera diretta l'utenza studentesca di Scicli. Ad oggi c'è un
flusso di centinaia di studenti che da Scicli si recano in sedi scolastiche a
Modica per le quali l'ex Provincia ha pagato e dovrebbe continuare a pagare
consistenti affitti. La mancanza di un indirizzo professionale per i servizi
enogastronomici (ex alberghiero), a Scicli e nel suo bacino di riferimento come
ormai S. Croce Camerina e le borgate della fascia costiera, porta ogni anno
circa 100 studenti del comprensorio di Scicli ad affrontare notevoli difficoltà
per raggiungere i comuni dove sono presenti istituti con questo indirizzo. 

Il paradosso è che a
Scicli c'è un importante Istituto di Istruzione Superiore, il "Q. Cataudella",
che ha chiesto diverse volte e anche nel corrente anno scolastico, la trasformazione
dell'indirizzo professionale per l'agricoltura in indirizzo per i servizi
enogastronomici e che dispone di una sede propria, moderna, adeguata e già
dotata dei laboratori necessari, ristrutturata con i fondi europei del PON FESR
ASSE II della precedente programmazione - gestiti direttamente dalle scuole.
Quindi si tratterebbe di una trasformazione a costo zero per il Libero
Consorzio, tant'è che lo stesso ha deliberato con parere favorevole.

Il progetto di
rimodulazione del "Q. Cataudella", innovativo e inserito in una filiera che
vede insieme istituto turistico, istituto tecnico agrario e appunto
istituto  per i servizi enogastronomici,
è stato approvato dall'Assessorato regionale alla formazione retto dall'On.
Lagalla, ma stoppato, come ogni altra proposta proveniente dalla provincia di
Ragusa, dal MIUR, che ha fatto leva, in maniera generica, sulle difficoltà del
Libero Consorzio.

Che dire? In vista
dell'incontro con l'Assessore Lagalla, previsto il 14 marzo, chiediamo alla
Deputazione iblea e al Commissario del Libero Consorzio di tener conto di tutto
ciò e di muovere richieste che tengano conto delle reali dinamiche esistenti,
sia sotto il profilo economico che didattico.

 
 
 

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