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Le Vie dei Tesori aprono al Barocco e approdano a Scicli, Ragusa e Modica

Dal 14 settembre 2018, per tre weekend

Anche la più orientale delle province siciliane accoglie Le Vie dei Tesori, il Festival che da dodici anni apre e racconta decine e decine di siti inediti a Palermo, con un unico coupon. L'anno scorso, il primo progetto pilota: il festival è uscito dai confini palermitani e ha pacificamente "invaso" Messina, Caltanissetta, Siracusa, Agrigento,  che hanno risposto in maniera straordinaria.  Forte del successo ottenuto, il Festival quest'anno si allarga a tutta la Sicilia e aggiunge quindi Ragusa, Modica, Scicli e Trapani, nei tre weekend tra il 14 e il 30 settembre; poi i tradizionali 5 weekend a Palermo (dal 5 ottobre al 4 novembre) e infine Catania (dal 19 ottobre al 4 novembre). E un nuovo progetto-pilota, stavolta in Nord Italia. "Le Vie dei Tesori ha messo in campo un metodo di lavoro che parte dallo storytelling dei luoghi ma che soprattutto riesce a far collaborare pubblico e privato - dice Laura Anello, presidente dell'associazione Le Vie dei Tesori -. Il festival nasce da un gruppo di giornalisti che più di dieci anni fa decise di impegnarsi per far conoscere in maniera diversa ed immersiva luoghi conosciuti e sconosciuti, costruendo un unico museo diffuso. Un metodo che oggi ha fatto scuola e ci chiedono di esportare". Nel Val di Noto, quindi, "rispondono" all'appello in tre: Ragusa l'elegante, Modica, l'intellettuale e Scicli, piccolo gioiello barocco. In tutto, 48 luoghi, divisi tra i 19 di Ragusa, 13 di Modica e 15 a Scicli. Tra cattedrali barocche e chiese nascoste, circoli e palazzi nobiliari, musei, giardini e persino un piccolo teatro. Tutti ad 1 euro. "Iniziativa che abbiamo sposato con grande interesse e che si coniuga perfettamente con il nostro impegno nella valorizzazione dei siti protetti dall'UNESCO. Speriamo di poterla ripetere il prossimo anno", dice il sindaco di Ragusa Peppe Cassì che ha accolto la presentazione della manifestazione, in sala giunta al Comune. Erano presenti Maria Monisteri e Caterina Riccotti, assessori alla Cultura, rispettivamente dei comuni di Modica e di Scicli, che hanno sottolineato la sinergia in atto tra i tre comuni, e il grande apporto delle diocesi di Ragusa e Noto, e delle famiglie private modicane e sciclitane che hanno messo a disposizione palazzi di solito chiusi al pubblico. Presente, per il Consorzio dei Comuni del Ragusano, Giuseppina Di Stefano, che ha invece annunciato l'adesione di Palazzo La Rocca, tra i siti più interessanti del comprensorio ragusano. RAGUSAIl nostro viaggio inizia da Ragusa, per essere precisi del campanile della cattedrale, 129 gradini e 50 metri d'altezza: da qui si domina la città barocca, che rinacque dopo il devastante terremoto seicentesco che la rase al suolo. Ma a Ragusa si va soprattutto "per chiese": dai Cappuccini che conservano un trittico di Pietro Novelli, all'Annunziata che sorgeva su una sinagoga, all'Ecce Homo dove sarà possibile salire sul coro, nella torre campanaria, per ammirare da vicino le vetrate istoriate di Duilio Cambellotti (a cui si devono tante scenografie delle tragedie siracusane). Una sorpresa sarà il pulpito neogotico di San Giacomo Apostolo, ma anche gli stucchi dello Spasimo o il lampadario blu di Palazzo La Rocca, lasciano a bocca aperta. A palazzo Arezzo di Trifiletti sarete guidati da un rappresentante della famiglia.  Ma si conoscerà anche, camminando per i vicoli, la rivalità tra San Giorgio e San Giovanni; si ritroveranno le tracce dei cavalieri di Malta, il silenzio delle monache al Museo Obsculta nel monastero benedettino, e il gusto retrò del Circolo di conversazione, aperto soltanto a diciotto soci di nobili natali, che probabilmente passeggiavano anche tra i viali del giardino segreto di palazzo Arezzo Bertini o partecipavano ai piccoli spettacoli in quel gioiello che è il Teatro Donnafugata. MODICASi ama meravigliare, a Modica: barocca all'eccesso, intellettuale e altisonante, la città un tempo era popolata da conventi. Dal monastero benedettino, oggi Museo Belgiorno che racconta gli scavi nei complessi funerari iblei; all'ex Convento del Carmine che un domani ospiterà il Museo delle Tradizioni; ma soprattutto, la Chiesa di Sant'Anna, aperta in via eccezionale, mostra il pavimento ad intarsi di calcare bianco e pietra pece nera, e un trompe l'oeil settecentesco. A Palazzo Moncada si scoprirà la biblioteca Quasimodo, alla Fondazione Grimaldi, la pinacoteca di ritratti di illustri personalità della zona; a Palazzo Castro-Grimaldi, gli arredi rimasti immobili nel tempo. E a Palazzo De Leva, i famosi "bassi" con tracce della città gotica. La visita di Modica si potrà chiudere soltanto dal Castello dei Conti, da cui si vede l'intera città.  SCICLINon si può pensare a Scicli senza imbattersi nel commissario Montalbano: tracce e angoli citati nella fiction, sono praticamente ovunque, l'intero, grosso paese è stati un unico set. Scicli sembra essere immobile nel tempo: dalla farmacia Cartìa dove si affacciano albarelli, ampolle, bilancini, vasi e persino un antico registratore di cassa; al palazzo del Comune, dove il commissario più famoso avrebbe il suo ufficio, mentre al primo piano, la stanza del sindaco è servita a ricostruire l'ufficio dell'antipaticissimo questore Bonetti-Alderighi. Ma non si può capire Scicli, se non si va per chiese e palazzi. Dal calvario rupestre, scavato nella roccia, agli stucchi rococò di San Giuseppe e Santa Teresa, alla Consolazione barocca, a San Vito, trasformata in museo del territorio, alla bellissima Santa Maria La Nova, adorata dagli sciclitani. Poi ci sono i palazzi: Bonelli-Patanè con le tappezzerie originali, all'Opera Pia che per tre secoli gestì la straordinaria eredità Busacca (foriera di liti furibonde). Fino alla leggerezza del "ponticello degli innamorati" di Palazzo Spadaro, e della collezione di abiti, pizzi, ricami e accessori che raccontano la moda iblea, nei bassi dell'ex convento San Michele. Con una curiosità: nella cucina ricostruita, le forme per l'antica produzione del cioccolato. VISITE D'AUTORE CON DEGUSTAZIONE. In collaborazione con Planeta, sono state organizzate anche visite guidate d'autore con degustazione di vini: venerdì, 14 settembre alle 19 a palazzo Spadaro, a Scicli; venerdì 21 settembre alle 19 a Palazzo Arezzo di Trifiletti a Ragusa e venerdì 28 settembre, alle 19, a Palazzo Castro Grimaldi, a Modica. Con contributo di 7 euro. Vanno prenotate sul sito www.leviedeitesori.it.

 
 
 

Per ulteriori informazioni:
Servizio Cultura e Turismo - Tel. 0932 839609, Fax 0932 839612
Ufficio Stampa - Tel. 0932 839247
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