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Il sindaco Susino scrive una lettera aperta all'on. Ragusa

N°1756 del 03/10/2014

"Lettera
aperta all'on. Orazio Ragusa

 

Spero
con altrettanto equilibrio e senza toni accessi di poter replicare all'on.
Orazio  Ragusa che oggi ha licenziato
alla stampa una nota sull'attuale situazione politica a Palazzo di città.

 

Intendo
cominciare dicendo che non tirerò i remi in barca nel momento così difficile
per l'Ente.

 

Chi
mi conosce sa che non si tratta di ambizione personale. Non devo intraprendere
alcuna carriera politica e quindi sono libero nei miei atteggiamenti e nelle
mie scelte. Questo perché la mano sulla coscienza me la sono passata nel
momento in cui l'ente è entrato nel tunnel delle difficoltà e certamente
non  per responsabilità che oggi, sarebbe
troppo facile, si intestano a me individuando il capro espiatorio che assolve e
libera tutti.  E' vero la città sta
attraversando un periodo non felice con tutte le conseguenze del caso.

 

Ma
io non abbandono la nave per rispetto di quanti hanno creduto in questa nuova
ed esaltante stagione politica fatta di contenuti e di fatti che nessuno può
smentire. La giunta tecnica, quella dei "responsabili" ha agito, sfido chiunque
dimostrare il contrario, nell'interesse della collettività.

 

La
produzione enorme e complicata della formazione e dell'approvazione degli atti
economici finanziari sta lì a dimostralo. E' questo un segnale di
inaffidabilità come lei la bolla quest'attività amministrativa? Altro che
l'amministrazione è a un punto fermo! L'intelligenza delle persone che  osservano e valutano va ben al di là delle
sue scontate e consunte riflessioni.

 

Per
sua stessa  ammissione sostiene che lei è
stato un convinto assertore di questa giunta tanto che rappresentanti del suo
partito hanno occupato posti di rilievo all'interno dell'esecutivo.

 

Una
domanda sorge spontanea. Quante responsabilità ha avuto quella giunta, e quindi
di rimando anche sue considerato che quegli uomini erano espressioni della sua
volontà, nella situazione che si è oggi determinata e che io insieme ai
responsabili dobbiamo arginare e contenere per evitare il dissesto e rilanciare
l'azione amministrativa di Scicli?

 

Le
pongo la domanda ben conoscendo la caratura e l'attività di quell'esecutivo.
Gli atti, senza tema di smentita, che hanno determinato la paralisi nell'azione
amministrativa sono figli di quella gestione.

 

Il
cambiamento di linea, o la rivoluzione degli atteggiamenti politici a quella
situazione li ho voluti io con la piena e convinta responsabilità di chi oggi
amministra la nostra città. Oggi, invece registro che consiglieri del suo
gruppo hanno dato il benservito alla città. Chi, cosa e quali argomentazioni li
ha consigliati a farlo?

 

Un
cambiamento, il nostro, necessario e imposto dalle cose tant'è che oggi,
sembrerebbe un paradosso visto che la maggioranza non è il frutto dell'intesa
elettorale per quale si sono ottenuti consensi nel 2012, ho ritrovato il gusto
di andare a palazzo di città e affrontare con passione e senza alcun
tentennamento i grandi problemi che il contesto storico e amministrativo pone
alla città.

 

On.
Ragusa io non abbandono la città dove mi legano affetti grandissimi; anzi farò
di tutto sino alla fine per affrontare le difficoltà che insieme ai
responsabili affrontiamo quotidianamente.

 

Conosco
il rischio che corro ma lo accetto in nome di quanti ancora oggi credono e
scommettono sulla mia persona e sull'azione amministrativa di questa giunta.

 

Abbiamo
dovuto fare di necessità virtù limitando i danni pur conservando la qualità e
la quantità dei servizi. Un'operazione senza alternative, utile a fronteggiare
i minori trasferimenti da parte dello Stato e della Regione e convivere con una
situazione finanziaria pesantissima alla quale abbiamo dato, ritengo, una
risposta adeguata per evitare il default.

 

Lei
forse dimentica, nella frenesia di elencare le sue iniziative parlamentari, che
Scicli è un comune sottoposto all'esame della commissione ministeriale che
dovrà valutare il piano di equilibrio finanziario dal quale dipenderanno,
questo sì in modo definitivo e irreversibile, i destini della città e suoi
cittadini.

 

Non
saprei valutare tra i suoi accorati inviti a dimettermi e la mia convinzione di
non abbandonare in questo momento la città qual che sia la decisione più
giusta. So solo che farò fino in fondo quel che devo fare da cittadino e da
sindaco. Per il resto accadrà quel che può.

 

Cordialità.
Franco Susino Sindaco di Scicli". 

 
 
 

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