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Colle San Matteo e Collina Croce, Chiafura e i percorsi

N° 2640 del 14/02/2019

Si è tenuto ieri pomeriggio, a
Siracusa, un incontro fra l'assessore regionale ai beni culturali Sebastiano
Tusa e il vicesindaco di Scicli, con delega alla cultura, Caterina Riccotti.

 

Tema del confronto lo stato di fruizione del bacino
culturale compreso fra il Colle di San Matteo e la Collina Croce, ivi compreso
l'aggrottato di Chiafura.

 

E' di ieri peraltro, una parallela missione
dell'assessore all'urbanistica Viviana Pitrolo a Palermo per affrontare le
questioni relative alla sicurezza dei siti in questione.

 

Esiste infatti un problema di sicurezza e agibilità
dei luoghi, senza la cui soluzione cade ogni ipotesi di accesso agli stessi per
la fruizione turistica.

 

Da due anni a questa parte la giunta Giannone sta
lavorando proprio in tale direzione, chiedendo alla Regione la
declassificazione del rischio lungo i versanti delle due colline.

 

Sul colle San Matteo-Chiafura è stata condotta
un'opera di messa in sicurezza, disgaggio e consolidamento, funzionale alla
stabilizzazione dei frontoni rocciosi e alla percorribilità dei sentieri.

 

Giova ricordare come sul colle che sovrasta Scicli, nel 2006, sono stati
spesi un milione 218 mila euro. I Fondi strutturali Europei, nell'ambito del
Programma Operativo Regionale Sicilia 2000-2006 (Asse I - Risorse culturali),
hanno finanziato la progettazione e la realizzazione del percorso archeologico
e storico-antropologico di Chiafura. Il lavoro progettuale è da
inscriversi nell'ambito della prevista realizzazione del Parco Museo del colle
di San Matteo, del quale il percorso di Chiafura costituisce la prima
fase. Esso mira essenzialmente a ristabilire un grado minimo di coerenza e
leggibilità nella struttura storica dei luoghi.

 

Il Comune ha partecipato ai
bandi successivi, e Chiafura è risultata finanziabile (quindi in graduatoria)
ma non finanziata.

 

Il vicesindaco Riccotti ha
chiesto all'assessore Tusa l'inserimento, nella prossima Programmazione, che è
in procinto di essere deliberata dalla Regione (e' una questione di pochi
mesi)di  misure che consentano di
prevedere la messa in sicurezza delle grotte, oggi inagibili e inaccessibili.

 

Si tratta del secondo stralcio
del progetto di Parco di San Matteo, che consentirebbe di accedere sia ai
sentieri che alle grotte.

 

L'assessore Tusa,
intellettuale sensibile e profondo conoscitore del territorio, ha condiviso
tale impostazione prospettica, individuando il percorso amministrativo della
nuova Programmazione come strumento per finanziare il secondo stralcio di
Chiafura.

 

Ma la questione del rischio
riguarda anche la Collina Croce, su cui esiste una ipotesi di ascensore che
metta in collegamento la cava di San Bartolomeo con l'ex Convento in cui si
venerava la Madonna di Sion.

 

La concretezza e la
fattibilità del progetto (finanziato per cinque milioni di euro) sono oggi al
centro di un serrato confronto fra i tecnici.

 

L'intesa fra Tusa e Riccotti è
stata nel senso di una valutazione complessiva degli interventi organici
nell'area di questo giacimento culturale, per far sì che le risorse siano
allocate nella misura più congrua e producente.

 

 

A margine di questo tema è
stato affrontata anche la questione della acquisizione al patrimonio pubblico
della Fornace Penna di Punta Pisciotto a Sampieri. L'assessore Tusa aveva
appostato nel bilancio regionale 500 mila euro, ma il parlamento ha cassato
tale previsione. Tusa tornerà a proporre la misura, a fronte anche di una
vicenda giudiziaria che vede coinvolti gli eredi proprietari dell'immobile,
inadempienti circa l'obbligo della messa in sicurezza.

 

 

Infine, su palazzo Spadaro,
immobile di proprietà del Comune acquistato negli anni Ottanta grazie a fondi
Regionali, e oggi sede dell'assessorato alla cultura del Comune, l'assessore
Riccotti ha chiesto un finanziamento bastevole almeno per il rifacimento del
tetto, che oggi patisce infiltrazioni d'acqua piovana.

 

 
 
 

Per ulteriori informazioni:
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Giuseppe Savà
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